You are currently browsing l'americano’s articles.
Immagine non trovata.
Bunga Bunga.
da Urban dictionary: Savagely brutal anal gang-rape. Fabled punishment for trespassing on the tribal land of a fictitious African tribe.
Sono giornate grigie. L’autunno sta prendendo il sopravvento.
E’ ora di un FATT.
Sto parlando di un Film ad Alto Tasso di Testosterone.
Sto parlando di MACHETE.
I motivi per guardarlo:
1- Steven Seagal nel ruolo del bad guy.
2- Scene hot a tre con mamma e figlia.
3- Preti misericordiosi.
Tutto questo con un messaggio sociale che rieccheggia in sottofondo.
Entro direttamente nella questione, caro il barone.
Lebron ha sbagliato.
La scelta di Miami è stata fatta direi soprattutto per coprirsi le spalle. Se voleva essere un leader e vincere un titolo doveva scegliere un’altra destinazione. Essere il leader della squadra (a Cleveland) è lo spazio che lui si è voluto creare e credo che le squadre che sono state messe in piedi negli ultimi anni siano state assemblate ascoltando anche, e soprattutto, le sue richieste. In fondo, nell’ultima annata hanno vinto abbastanza comodamente la regular season. Il problema che una volta calato lui (nei play-off), tutto il resto della squadra l’ha seguito. Da qui due osservazioni. Da una parte giusto andare dove sono presenti altri giocatori in grado di tirare la carretta se lui non ce la fa. Dall’altra, mi viene da dire che che forse essere l’uomo solo al comando non è la posizione che fa per lui.
Miami è casa Wade (Wade su quelle spiagge ha già vinto un titolo). Non sottovaluterei questa cosa. Non ci saranno mai tre numeri uno a parimerito. Ci saranno sempre un numero 1, un numero 2 e un numero 3. Inutile dire l’ordine (io lo vedo così: Wade, James, Bosh). Le squadre vincenti sono sempre state composte da buoni giocatori, non solo quelli del quintetto, giocatori che sapevano cosa fare in un ottica di squadra, ci sono sempre state delle gerarchie e difficilmente dei pari livello. Quindi o instaurano una mentalità in stile Stati Uniti alle olimpiadi 2008 oppure la vedo dura giocare insieme per tre solisti di questo calibro, la palla è sempre una sola. E poi vorrei aggiungere che la squadra è fatta di 12 giocatori e ora all’appello ne mancano ancora 7 (miami ha chalmers a contratto e ha appena preso miller), sono ancora tantini, più che altro perchè non ce ne sono molti disponibili e i soldi a disposizione non sono molti.
In fondo una scelta come New York (anche se sarebbe stata cestisticamente un’incoscienza) o Chicago (cestisticamente solida ma con un alone che ancora veleggia sulla squadra) sarebbero state molto più affascinanti, più all’insegna dell’equilibrio (chissà csa avrà pensato Mr.Stern alle 3.40 di giovedi) e meno da paraculo.
Insomma, come si sarà capito, daje Kobe, asfaltali.
Quest’estate tutti avranno un appuntamento fisso.
Quest’estate ci sono i mondiali di calcio.
L’Italia è campione del mondo.
Gli interrogativi incalzano, i pronostici si susseguono. La tensione si fa palpabile.
Su Sky è già scattatto il conto alla rovescia per il calcio d’inizio.
I grandi marchi si attrezzano per compiacere i propri consumatori-tifosi.
La Durex non è da meno e ti permette di sentirti come il tuo idolo calcistico anche a letto.
E magari di urlare anche “Gooooool!!!”.
Qualche giorno addietro in una notte di impegni accademici davanti al computer ho fatto un incontro.
Ho incontrato quest’uomo, questo personaggio.
Si chiama Gabriele La Porta.
E’ il direttore di RaiNotte, conduce una sua trasmissione che si chiama “Inconscio e magia”.
Parla di poesia, di amore, di anima, di filosofia, di umano sapere e sentire.
Lui affronta le cose così
tanto da meritarsi un’imitazione così
Un uomo in anticipo sui tempi.
Questa la sua colpa.
Mauro Repetto è stato uno strano elemento nel panorama musicale italiano dei primi anni 90.
Eppure ci vedeva bene e il suo sguardo era rivolto al futuro.
Dimmi cosa fai quando stai con lei
metti le cassette di Masini
lei poi ti racconta i suoi casini
roba che se non facevi il romantico
lei magari ti diceva facciamolo
ed invece sei rimasto fregato
da “PERCHE’ LO FAI” e “DISPERATO”
hai comprato pure il cellulare
da tua madre tu ti fai chiamare
per far finta di essere uno importante
chiamo dopo sono in mezzo alla gente
fingi di essere come Berlusconi
pieno di ragazze e di milioni
fino a ieri eri come noi invece adesso cosa sei
Sei uno sfigato ma cosa vuoi
Sei uno sfigato ma chi sarai mai
Quando vai nei bar fai un po’ la star
tu ti metti sempre accanto agli specchi
poi ti guardi dritto fisso negli occhi
e la mano passi in mezzo ai capelli
dici “UE MARONNA TROPPO BELLI”
non ti muovi mai per evitare
che la giacca ti si possa sciupare
quando metti su gli occhiali da sole
con quell’aria da grande attore
credi che le donne muoiano ai piedi
di uno come te però non vedi
che ti prendono soltanto in giro
e tu che continui a fare il duro
fino a ieri eri come noi invece adesso cosa sei
Sei uno sfigato ma cosa vuoi
Sei uno sfigato ma chi sarai mai
Quando parli tu sembra che sai più
cose strane di novella 2000
del jet-set sai tutto quello che tira
perché dici di conoscerli tutti
e per questo che conosci i fatti
il tuo panfilo a Montecarlo
io ti giuro vorrei proprio vederlo
dici che fai quasi tutti gli sports
dal rock ‘n’ roll acrobatico al golf
spesso fai l’intenditore di vini
sei pure uno chef quando cucini
credi di essere uno ricco e potente
uno che può far tremare la gente
ed invece tu che cosa sei uno qualsiasi come noi
Sei uno sfigato ma cosa vuoi
Sei uno sfigato ma chi sarai mai
Chiare sono le invettive.
Chiari i riferimenti.
Chiaro il contenuto enciclopedico.
Mauro Repetto è da 15 anni che è sparito.
Per la serie i grandi miti, oggi entreremo in un difficile dibattito ancora lontano dalla sua risoluzione.
Il punto G: c’è? Non c’è? Se si, dov’è?
Fiorfior di scienziati passano le loro giornate interrogandosi su queste annose questioni.
Ci sono accesi scontri verbali fra più paesi.
Sembra proprio essere una questione sentita.
Riassumendo studi e punti di vista:
gli inglesi dicono che “il punto G è un mito propagandato dalle riviste e da alcuni terapisti”
i francesi che “il punto G esiste, ha funzione di creare l’orgasmo”
gli italiani che “c’è, ma dovremmo cambiargli nome, non si parlerà più di punto G ma di zona“
La conclusione:
ah come sono fantasiosi gli italiani.
As above So below